Ritorniamo con la seconda parte dedicata alla grande piazza di Bologna, raccontando ancora le meraviglie architettoniche di questo minuscolo frammento di una città così bella.
Il palazzo del Capitano del Popolo si presenta con un grande scalone che costeggia il cortile del palazzo di Re Enzo e conduce verso Palazzo del Podestà .
Dalla strada si può notare anche le fattezze di una antica torre, proprietà della famiglia Lambertini.
Palazzo d’Accursio, oggi sede del Comune di Bologna, risalente al 1290 e rifatta dopo un devastante incendio del 1425, mantiene in sè la torre dell’orologio, un tempo abitazione del giurista Accursio, vissuto in questa casa nel XIII secolo.
Si narra che questi vendette il Palazzo al Comune che a sua volta lo destinò a granaio cittadino e per questo comunemente chiamato "Palazzo della Biada".
Sull’antica torre venne posto un grande orologio meccanico abbellito con statue semoventi sostituite poi nel 1700 con l’attuale orologio.
Ricordiamo inoltre la presenza sulla facciata della "Madonna con il Bambino" opera di Nicolò dell’Arca.
La storia popolare ci narra che qui, sotto il portico, vi era una grande balconata da cui le autorità cittadine, per la festa del 24 agosto, lanciavano al popolo affamato pezzi di porchetta.
Palazzo del Legato, costruito alla fine del ‘500 e destinato a divenire appartamento privati del Cardinal Legato, Governatore della città, si presenta sotto forma di fortezza con mura, torrioni e merlatura. Dotato anche di ponte levatoio oggi scomparso, si possono notare murate sulla scarpata di base antiche misure cui gli artigiani e i commercianti dovevano attenersi: il piede bolognese, il braccio, la pertica, le dimensioni delle tegole (coppo) e del mattone.
Sopra il portone di ingresso ritroviamo la statua di Papa Gregorio XIII, riformatore dell’antico calendario giuliano.
All’interno del palazzo si trovano tre cortili: quello di rappresentanza, quello d’armi e quello del carcere, reso famoso da Aldrovandi il quale diede vita all’antico orto botanico detto "dei semplici".
Il grande scalone venne costruito in maniera che le carrozze a cavalli potessero salire agevolmente verso gli appartamenti posti al piano superiore dove vi sono maestose sale tra cui vanno ricordate Sala Farnese (da cui si accede al Museo Morandi) con la Cappella Farnese, Sala d’Ercole, Sala del Consiglio Comunale e gli appartamenti privati del Cardinal Legato che oggi ospitano le Collezioni Comunali d’Arte.
Il Palazzo dei Notai, potente nel periodo medievale, non fu la principale sede di questi in quanto all’inizio avevano spazio lavorativo sotto il portico del Podestà, un tempo teatro di mercato giornaliero.
Nel 1700 questo edificio era denominato ‘La Salara’ perché accoglieva il sale usato per la conservazione delle carni. Da notare lo stemma posto sulla facciata del palazzo recante tre calamai con penne d’oca su fondo rosso, simbolo della Corporazione dei Notai.
Il Palazzo dei Banchi venne costruito agli inizi del 1400 e prende il nome dalle botteghe dei banchieri e di coloro che scambiavano le monete. La sua facciata venne modificata e resa più elegante intorno alla metà del '400 quando il Vignola venne chiamato per dare un tocco più nobile a quello che in realtà era un semplice palazzo ma che ‘stonava’ con le altre strutture architettoniche della piazza, ben più fastose ed imponenti.
Il prolungamento del portico di Palazzo dei Banchi è il portico dell'Archiginnasio, sede medievale dell'Università di Bologna, ora biblioteca italiana tra le più annoverate a livello non solo nazionale ma europeo. Detto "il Pavaglione" fu per secoli la sede dei commerci dei bachi da seta.
Infine la grande e nobile Basilica di San Petronio, la cui costruzione iniziò nel 1300.
Per la sua realizzazione vennero demoliti vari edifici poiché questa doveva poi risultare la chiesa più grande della cristianità. Ma l’idea arrivò alle orecchie del papa il quale non poteva certo permettere che ci fosse in qualche angolo della terra una chiesa più grande della Basilica di San Pietro in Roma.
La facciata risulta oggi ancora incompleta mentre l’interno è in stile gotico a tre navate dove si può notare, sul pavimento, una meridiana del 1655 mentre molti affreschi e opere sono ammirabili e note quali il ‘San Rocco’ del Parmigianino (ricordiamo una sua opera nella Chiesa di Santa Maria in Bardi).
'Per finir poi di parlarvi di Bologna, dirò che vi si viveva allora e vi si vive sempre allegramente, lautamente, di buone amicizie, e di festive brigate (...)