Acqui Terme,cittadina di impronta ottocentesca, trae la sua popolarità quale conosciutissimo centro termale risalente all'epoca romana, epoca in cui si cominciarono a sfruttare le proprietà terapeutiche delle sorgenti salso-bromo-solfuree.
Il suo nome deriva da quello latino, Aquae Statiellae, nome voluto dai Romani fondatori per denominare un luogo già vissuto dal popolo dei Liguri Statielli nel II secolo a.C.
Conquistata e distrutta dal console Marco Popilio,che duramente guerreggiò contro le genti di questo luogo, con il declino dell’impero romano, Acqui soffrì un lungo periodo di rovina. Conquistata poi dai Longobardi, entrò a far parte del ducato di Asti.
A partire da 978 d.C è governata dal Vescovo San Guido ed è in questo periodo che comincia la costruzione della Cattedrale e della prima cinta muraria.
Diventa nel 1135 libero comune e oggetto di controversia tra i Marchesi di Ponzone e i Marchesi di Monferrato.
Entra a far parte del Regno Sardo Piemontese e infine, con decreto del Presidente della Repubblica del 16 marzo 1956, al suo nome viene aggiunta la denominazione ‘Terme’.
Acqui Terme è un luogo affascinante. La cittadina, nota fin dall'antichità, ha la peculiarità di possedere acque che sgorgano a 75°. Queste nascono in un parco a poca distanza da quelle che erano le antiche terme romane di cui sono oggi visibili i resti di uno splendido acquedotto romano.
-Piazza della Bollente
Sicuramente la tappa più famosa e inusuale per la visita a questa cittadina. Al centro di questa è posta un'edicola marmorea ottagonale, realizzata nel 1879 che attornia una fonte termale da cui sgorga acqua bollente sulfureo-salso-bromo-iodica il cui odore, nonostante la sue virtù terapeutiche, non allieta certo l’olfatto.
Vissuta già in epoca medievale, con l’arrivo dei Gonzaga la sorgente venne interrata e solo con la costruzione dell’attuale edicola si ha il ripristino dell’impianto sorgivo. Luogo di entrata storica alla città, Piazza della Bollente è circondata da una bellissima passeggiata tra negozi moderni e prodotti enogastronomici locali.
-La Torre Civica
Affacciata su Piazza della Bollente , la Torre Civica ha fatto parte della cinta muraria della città nell’era comunale per poi, nel ‘700, venir sopraelevata.
Dotata di campana e altri congegni, fece da orologio civico cittadino a partire dalla fine del Settecento.
-Castello dei Paleologi
Risalente all’anno 1000 fui dimora privata del Vescovo di Acqui. Passato poi alla famiglia dei Paleologi,venne ricostruito alla fine del 1400 grazie all’intervento di Guglielmo VII . Numerose modifiche vennero apportate poi dai Gonzaga, che fecero costruire le carceri per poi divenire col tempo solo un luogo militare. Oggi accoglie nelle sue sale le collezioni del Museo Civico Archeologico, con reperti dal periodo preistorico sino all’epoca romana rinvenuti nella zona limitrofa alla cittadina. Il suo parco è stato trasformato in luogo di tutela di animali e vegetali
-Edifici Religiosi
-Non lontano dalla Bollente, sorge la chiesa di San Francesco, un tempo collegata ad un convento francescano la cui testimonianza rimane nei due chiostri quattrocenteschi.
La chiesa venne ricostruita in stile neoclassico nella metà del XIX secolo e presenta una imponente facciata con grande timpano e un interno con volta a botte, affrescata da Pietro Ivaldi da Ponzone detto "Il Muto".
Di pregevole importanza una tela di Guglielmo Caccia Moncalvo
-La Cattedrale di Santa Maria Assunta ,costruita a partire dal X secolo è un edificio in stile romanico con pianta a croce latina . In origine presentava tre navate, divenute poi cinque nel XVIII secolo. L'interno propone decorazioni risalenti al 1700 e 1800 mentre l'altare barocco di San Guido d'Acqui e il trittico della Madonna di Monserrat è opera di Bartolomeo Bermejo e risalente alla fine del XV secolo
-La Chiesa di San Pietro, detta anche Chiesa dell'Addolorata, ha origini paleocristiane, ricostruita tra il X ed XI secolo in stile romanico per divenire un'abbazia benedettina
La visita alla cittadina non può terminare se non con un tuffo nella squisita realtà gastronomica assaggiando gli Amaretti e i biscotti "Baci Acquesi" Da non perdere i tartufi e i funghi, accompagnati da vini locali come il Dolcetto D'Asti, il Braghetto, il Barbera e il Moscato.
Area sosta camper comunale via Einaudi
GPS: N 44.66533, E 8.47228
Allacciamento elettrico a colonnina, carico acqua, scarico pozzetto e cassetta.
Tranquillo e ombreggiato.